Il miele è un prodotto prezioso e raro, per ottenerlo ci vogliono sacrifici e sforzi da parte delle api e degli apicoltori che le curano. Come ogni merce preziosa però, corre il rischio di essere contraffatta: il miele, infatti è uno dei prodotti alimentari che riscontra il maggior numero di frodi. Per evitare di acquistare prodotti contraffatti, ti consigliamo di scegliere miele italiano, meglio se da agricoltura biologica e di fare sempre attenzione all’etichetta!
Le api sono alle prese quotidianamente con molte sfide e pericoli, ma anche noi consumatori non siamo completamente al riparo: oltre ai problemi legati al riscaldamento globale che affliggono l’intero pianeta e tutte le specie viventi, se siamo mangiatori di miele possiamo incorrere in frodi alimentari. Il miele è infatti uno dei prodotti maggiormente contraffatti; i principali rischi di sofisticazione legati alla contraffazione del miele sono tre: l’aggiunta di zuccheri, la provenienza e l’origine botanica diversa da quanto dichiarato.
Contraffazione del miele: l’aggiunta di zuccheri di altra origine
Il miele è un prodotto primario lavorato esclusivamente dalle api, l’apicoltore non fa altro che raccoglierlo e pulirlo dalle eventuali impurità come cera, polvere e corpi estranei. Non c’è l’intervento dell’uomo se non per l’estrazione dai favi e l’invasettamento per la vendita e conservazione. Per la legge italiana e europea non è possibile aggiungere nessun ingrediente, se lo facciamo produciamo un’altra cosa ma non miele, ad esempio se aggiungiamo delle mele essiccate o della frutta secca, stiamo elaborando un prodotto alimentare che non potremo più chiamare solo “Miele”.
Ma il rischio non viene di certo dall’aggiunta di ingredienti visibili, quanto dalla diluizione del miele con altri zuccheri vegetali meno pregiati.Infatti, l’Ispettorato Centrale Repressione Frodi, anche per l’anno 2020 ha individuato nei campioni che ha analizzato molti mieli contraffatti con sciroppo di glucosio o saccarosio. I prodotti principalmente soggetti a queste aggiunte non autorizzate sono: le miscele di mieli di diversa origine e i mieli importati da paesi extraeuropei come la Cina.
Per miscele si intendono mix di mieli diversi, sia per origine botanica che per provenienza; non confondiamoci quindi con la dicitura “Millefiori”: per miele millefiori, infatti si intende l’insieme di nettare raccolto in un unico areale ma su essenze botaniche diverse che le api lavorano per ottenere un unico prodotto che avrà un bouquet di profumi e aromi molto eterogeneo.
La miscelazione di mieli diversi fatta dall’uomo invece deve essere dichiarata in etichetta, che dovrà riportare ben visibile la dicitura “Miscela di mieli” e le relative provenienze geografiche.
Contraffazione del miele: la provenienza
In Italia abbiamo un patrimonio di 60 varietà diverse di miele: dal miele millefiori al monoflora più particolare come il corbezzolo fino alla melata di abete. La qualità del miele made in Italy è riconosciuta a livello internazionale, ma da anni le quantità di raccolto sono in costante diminuzione: gli apicoltori devono fare i conti con il riscaldamento globale, i pesticidi, la diminuzione delle aree naturali, l’aumento di parassiti e patologie che minacciano le api oltre ai furti di arnie e melari.
Per questo motivo il prezzo del miele italiano è più alto rispetto al miele importato: la qualità e gli altissimi standard di igiene e controllo oltre alle esigue quantità ne fanno aumentare il costo. In Italia esiste un’anagrafe apistica legata al sistema sanitario nazionale nella sezione veterinaria, l’iscrizione all’anagrafe è obbligatoria per tutti gli apicoltori che operano nel nostro paese ed oltre alla localizzazione degli apiari e la consistenza delle famiglie, monitora lo stato di salute delle colonie e la qualità igenico-sanitaria del miele.
Inoltre, nel nostro Paese le etichette sono fortemente regolamentate e devono presentare delle informazioni obbligatorie per legge, questo per agevolare il consumatore in una scelta più semplice e trasparente.
L’origine del miele è una di queste informazioni ed è da riportare sempre in etichetta!
Origine botanica del miele diversa da quanto dichiarato
Potrebbe sembrare la meno grave tra le tre contraffazioni ma è comunque una frode: alcuni mieli monoflora, come ad esempio l’acacia, sono molto richiesti e prodotti in quantità variabili in base all’annata; solitamente questi tipi di miele sono più costosi di altri, perciò una frode ricorrente è spacciare del miele di un’essenza meno pregiata per una più rara.
Se si conoscono un minimo le caratteristiche dei principali mieli monoflora è difficile farsi ingannare: il miele di acacia ad esempio è molto chiaro, giallo paglierino quasi trasparente e si presenta allo stato liquido e non cristallizza per l’alta percentuale di fruttosio.
Molto importante rimane la lettura dell’etichetta: in Italia è obbligatorio riportare sempre le seguenti informazioni che ti aiuteranno a non sbagliare!
- La dicitura “Miele”
- la provenienza (“Miele italiano” o “Origine: Italia”)
- l’essenza botanica da cui deriva (es.: millefiori, tiglio, agrumi…)
- il peso netto
- il produttore con l’indirizzo
- il lotto di produzione
- la data di scadenza
- il logo bio e l’operatore di controllo se si tratta di un prodotto biologico
Purtroppo, le frodi sono presenti in Italia come all’estero, ma le nostre autorità sono costantemente impegnate in controlli mirati e la corretta lettura dell’etichetta è un ottimo strumento nelle mani dei consumatori.
Il nostro consiglio comunque rimane quello di acquistare miele italiano, meglio se da agricoltura biologica per sostenere gli apicoltori locali e aiutare l’ambiente!