La certificazione Kosher riguarda l’insieme di regole religiose che governano la nutrizione degli ebrei osservanti. La parola ebraica “Kasher o kosher” significa conforme alla legge, consentito, e le regole principali derivano dalla Bibbia (la Torà). La parola Kosher in ebraico significa conforme alla legge o adatto e indica che un alimento è stato prodotto in ottemperanza alle regole dietetiche prescritte dalla Bibbia. I cibi kosher soprattutto negli Stati Uniti hanno un vasto mercato di consumatori perché, oltre che dagli ebrei osservanti, vengono consumati anche da musulmani, indù e consumatori vegetariani e allergici che si fidano della garanzia della certificazione kosher perché considerata la più affidabile nell’analisi degli ingredienti. Le regole bibliche permettono di cibarsi di animali ruminanti e con l’unghia fessa (bovini, ovini e caprini, e animali selvatici come cervi) purché macellati da esperti nel modo previsto e quindi non cammelli, conigli e suini; di pesci con pinne e squame e quindi non molluschi o pescecani; e di volatili domestici come polli e non volatili rapaci. È proibito mangiare insetti, alimenti che contengano sangue ed è anche proibito mischiare carne e latticini. Mentre la certificazione di prodotti come l’olio d’oliva è piuttosto semplice, quella di alimentari che contengono molti ingredienti può diventare molto complicata a causa delle limitazioni sopraindicate. Infatti tutti gli ingredienti in un alimento devono essere kosher e le macchine usate per la produzione di prodotti non kosher possono essere usate per i prodotti kosher solo dopo essere state soggette a pulitura a caldo.