Sono le certificazioni pensate dalla grande distribuzione per i propri fornitori. Per rispondere alla domanda di garanzie sulla qualità e la sicurezza alimentare da parte dei consumatori e delle autorità, la grande distribuzione si è fatta promotrice a livello internazionale di standard igienico-qualitativi, richiedendone l’applicazione ai propri fornitori. Attraverso questi standard, è possibile monitorare e verificare le metodiche di lavorazione ed il rispetto di requisiti igienici lungo l’intera supply-chain, garantendo la sicurezza degli alimenti ed una pronta gestione del rischio, laddove si dovesse verificare un problema. In particolare, lo standard British Retailer Consortium è nato in Inghilterra, e prevede audit di certificazione da parte di organismi terzi. L’International Food Standard è uno strumento equivalente emesso dai più importanti nomi della Grande Distribuzione tedesca, francese ed italiana. Entrambi gli standard prevedono audit di certificazione da parte di organismi terzi. Le fasi principali dell'iter di certificazione comprendono la definizione dello scopo di certificazione, la verifica preliminare (su richiesta) con l'analisi delle lacune e valutazione dell'attuale conformità dell’organizzazione rispetto ai requisiti, la verifica di certificazione che ha come risultato finale l’emissione del certificato, le visite di rinnovo (tendenzialmente annuali) volte a controllare il miglioramento continuo. All'azienda viene consegnato al termine di ogni visita un rapporto chiaro e completo, che consente di migliorare continuamente le prestazioni in materia di gestione della sicurezza alimentare. I risultati delle verifiche rappresentano un’attestazione che può essere usata come documentazione da fornire alla grande distribuzione per entrare nell’albo fornitori.